martedì 23 maggio 2017

Guerra e pace a picco sul Garda: Montecastello a Tignale




Monte Cas, è una rocca a picco sulle acque benacensi. Da una parte vanta ancor oggi la presenza di trincee e appostamenti che ospitarono durante il Primo Conflitto Mondiale diverse batterie di armamenti (otto postazioni in barbetta e due in caverna blindata) a difesa del versante occidentale del lago; dall'altro ospita il meraviglioso Santuario di Montecastello, costruito sui ruderi di un ben più antico tempio. 


Ma andiamo con ordine. Da Prabione, comprensorio di Tignale, ci si incammina per un pezzo di strada asfaltata in direzione Olzano e del ben visibile santuario. In corrispondenza di alcune costruzioni, si può tagliare tranquillamente nel bosco, guidati dalla segnaletica. Se si tiene la sinistra, si sale tra la vegetazione verso la cima di Monte Cas, detta anche Croce di Montecastello. 


Lungo il percorso sono ben visibili diversi bunker attraverso i quali le armi pesanti erano veicolate fin su in cima, oltre un secolo fa. Dopo circa 40 minuti, si giunge a 780 metri, a picco sul lago. 


Da qui, si può godere probabilmente della visuale sul bacino più completa in assoluto. 



Proseguendo poi verso sud, si inizia ad intravedere il Santuario chiamato anche “della Stella”. Giungendovi, 690 metri di altitudine, si può godere di una pace immensa. Al suo interno sono conservati affreschi piuttosto importanti, tra cui uno attribuibile alla scuola di Giotto. Si dice che proprio qui, nel 1200, una misteriosa apparizione contribuì ad interrompere una lunga e sanguinosa battaglia. 



Quel che è certo, è che il camminatore che arrivi da queste parti esausto, come è stato nel mio caso, può godere di un refrigerio che non è solo climatico, ma in qualche modo anche spirituale. Credenti o non credenti, non esiste visione più appagante di un intero specchio d'acqua sotto i nostri stanchi piedi.  

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