Monte Cas, è una rocca a picco
sulle acque benacensi. Da una parte vanta ancor oggi la presenza di trincee e appostamenti
che ospitarono durante il Primo Conflitto Mondiale diverse batterie di
armamenti (otto postazioni in barbetta e due in caverna blindata) a difesa del
versante occidentale del lago; dall'altro ospita il meraviglioso Santuario di
Montecastello, costruito sui ruderi di un ben più antico tempio.
Ma andiamo con ordine. Da
Prabione, comprensorio di Tignale, ci si incammina per un pezzo di strada
asfaltata in direzione Olzano e del ben visibile santuario. In corrispondenza
di alcune costruzioni, si può tagliare tranquillamente nel bosco, guidati dalla
segnaletica. Se si tiene la sinistra, si sale tra la vegetazione verso la cima
di Monte Cas, detta anche Croce di Montecastello.
Lungo il percorso sono ben
visibili diversi bunker attraverso i quali le armi pesanti erano veicolate fin
su in cima, oltre un secolo fa. Dopo circa 40 minuti, si giunge a 780 metri, a
picco sul lago.
Da qui, si può godere probabilmente della visuale sul bacino più
completa in assoluto.
Proseguendo poi verso sud, si
inizia ad intravedere il Santuario chiamato anche “della Stella”. Giungendovi,
690 metri di altitudine, si può godere di una pace immensa. Al suo interno sono
conservati affreschi piuttosto importanti, tra cui uno attribuibile alla scuola
di Giotto. Si dice che proprio qui, nel 1200, una misteriosa apparizione
contribuì ad interrompere una lunga e sanguinosa battaglia.
Quel che è certo, è
che il camminatore che arrivi da queste parti esausto, come è stato nel mio
caso, può godere di un refrigerio che non è solo climatico, ma in qualche modo
anche spirituale. Credenti o non credenti, non esiste visione più appagante di
un intero specchio d'acqua sotto i nostri stanchi piedi.
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