Spesso, prima di intraprendere un viaggio, mi documento attentamente su ciò che hanno trovato, prima di me,
altri e più celebri viaggiatori.
Uno dei miei punti di riferimento, resta Johann Wolfgang von Goethe, colui che per primo si mise a rimirare i resti del castello di
Malcesine, sul lago di Garda, venendo per questo additato come "uno strano
soggetto" dagli abitanti locali. Il popolino, già nell'ottocento rifuggiva
le proprie origini, considerando ogni vecchio rudere, qualcosa da abbattere per
far posto al nuovo. Il romantico tedesco, invece, preferiva di gran lunga
conservare la bellezza delle cose andate, contrapponendo già in quell'epoca -
di certo non compromessa come quella in cui viviamo attualmente - una povertà
fatta di cose semplici ma meravigliose ad uno sfarzo che molto spesso tende a
sfociare nel cattivo gusto. Ci si abitua a tutto, dicono, anche e soprattutto
alla bellezza. E questo è uno dei grandi problemi dell’umanità: il non riuscire
ad accontentarsi di ciò di cui si può godere gratis: un paesaggio, una spiaggia,
un bosco, un raggio di sole.
In Sicilia, molto è rimasto nel
bene e nel male come 50 anni fa. Lo stentato sviluppo industriale, ha dato vita
ad un sogno per il turista che si appresti a visitarla con il dovuto rispetto:
«L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in
Sicilia che si trova la chiave di tutto» scrisse proprio Goethe all'inizio dell’800.
«La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole
scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con
la terra… chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita».
Sicilia orientale
Il mio primo viaggio in terra
etnea, risale al 2006. Atterrai a Catania, presi una panda a noleggio e visitai
il territorio compreso tra Messina e Ragusa.
Vicina a Messina, Torre Faro è dove la Sicilia e il continente si sfiorano, ma è Catania
ad essere il miglior punto di partenza. Essendo una delle città più densamente
popolose d'Italia, risulta piuttosto caotica, quindi è consigliabile lasciare
l'auto in qualche parcheggio, fuori dal centro storico.
Resistita nel corso dei
secoli ad eruzioni e terremoti, presenta una ricca serie di costruzioni e scavi
romani;
tra cui il celebre Anfiteatro romano. Costruito nel II secolo su una
necropoli precedente, ad oggi ne è visibile solo una sezione in piazza
Stesicoro.
La centrale piazza del Duomo,
chiesa al cui interno giacciono le spoglie del famoso compositore Vincenzo
Bellini, costituisce il perfetto centro su cui ruotano centinaia di importanti
palazzi antichi.
La celebre statua dell'elefante, in pietra lavica, rappresenta
"u Liotru", il simbolo della città, sormontata da un obelisco.
Palazzo dell'elefante è sede del municipio. Mentre, dirigendosi verso il famoso
e visitatissimo ancor oggi mercato del pesce, non si può fare a meno che
imbattersi nella fontana dell’Amenano, detta “l’acqua o linzolu”, a sud-ovest
della Piazza del Duomo.
Le terme Achilliane, che scorrono
sotto la piazza sin dal IV-V secolo, raccolgono le acque del fiume Amenano. Il
nome dell'impianto, è stato ritrovato iscritto su tavole di marmo, oggi esposte
al Museo civico al Castello Ursino.
Questo stupendo castello, voluto fortemente
da Federico II di Svevia nel XIII secolo, fu dimora degli Aragonesi e la sua
visita è fortemente consigliata per meglio comprendere la storia della città. Siete amanti della letteratura? Amate in particolar modo quella siciliana e non
solo Camilleri? La casa natale di Verga, in cui il celebre scrittore verista
lasciò un'immensa biblioteca composta da più di 2600 volumi, è oggi un museo
aperto al pubblico.
Il mare dell’isola, è bello
ovunque. Posso consigliare la zona di Sant'Alessio Siculo, molto tranquilla e
con buoni ristoranti a base di pesce.
Volendosi arrampicare sulla montagna
sovrastante, si può raggiungere dopo qualche tornante Forza d'Agrò, piccolo
centro che prende il nome della valle in cui si trova, da cui è possibile godere
di un bel panorama su chilometri di costa, tra Messina e Siracusa, sino
all'Etna.
Perfettamente conservata la chiesa madre della Santissima Annunziata,
il convento Agostiniano e la chiesa della Santissima Trinità, mentre del Castello
Normanno non restano che i ruderi. Francis Ford Coppola, girò numerose scene
della trilogia del padrino in pieno centro storico, e ancora oggi, soprattutto
in occasione della Processione della SS. Annunziata, in maggio, di si può
godere di una scenografia naturale e di un folklore senza paragoni.
Spostarsi coi mezzi pubblici, ad
eccezione del treno della tratta Messina - Palermo, è piuttosto complicato. Ma
anche percorrere le strade secondarie in auto, ad esempio nei giorni di
pioggia, è impegnativo per via delle condizioni delle strade, molte delle quali
sono ancora delimitate da muretti a secco e fichi d'india. Come si dice: ciò
che qualche volta rappresenta un limite, altre volte è un valore aggiunto. Quindi,
è preferibile ridurre la velocità e guardarsi meglio attorno. Si potrà essere
ripagati da ciò che invece distrattamente sarebbe potuto sfuggirci.
Partendo a visitare la Sicilia da
sud, il mio consiglio cade su Ragusa, e più precisamente su Ragusa Ibla.
Situata a 400 metri sul livello del mare, offre uno sguardo incantevole sul
sottostante quartiere più recente della città. Ricostruita nel '600, la parte
antica di Ragusa offre edifici tardo barocchi tra cui innumerevoli chiese,
senza dimenticare l'interessante Giardino Ibleo.
Sede di numerose
manifestazioni durante tutto l'arco dell'anno, tra cui la celebre Infiorata, per
la festa del Patrono, S. Giorgio, il centro si riempie dei festeggiamenti delle
Confraternite presso il centrale Duomo di San Giorgio.
La vicina Modica è un grande centro
di produzione del cioccolato di qualità. In particolare, quello modicano, si
ottiene attraverso una particolare lavorazione "a freddo" del cacao.
Portopalo Capo Passero, fa già
parte della provincia di Siracusa ed è riconosciuto per essere il comune più a
sud della Sicilia, trovandosi al di sotto del parallelo di Tunisi. Piccolo
centro agricolo e marinaro, merita comunque una passeggiata, tra le case dei
pescatori, a rimirare la congiunzione tra i due mari che lo bagnano: lo ionio e
il mediterraneo.
Difficile poi non fermarsi a
Noto, culla sfavillante del Barocco più sfrenato, con la Cattedrale di San
Nicolò dalla scalinata interminabile e le strade pronte a ricevere l'infiorata nel mese di maggio.
Stessa cosa dicasi per Siracusa,
città costiera scrigno di innumerevoli bellezze nascoste e non. Il Teatro greco
è spettacolare, così come lo sono il Duomo e il quartiere litoraneo.
Parlando di teatri greci, non si
può non citare il più celebre, quello di Taormina. Ma prima di arrivare,
mancano ancora un paio di tappe obbligate, o meglio tre: Acireale, Acicastello
e Acitrezza.
Acireale ha un'imponente piazza
del duomo, oltre che Palazzo Musumeci, un gioiello dell'architettura barocca,
che nel 1806 ospitò Ferdinando IV re delle Due Sicilie.
Acicastello è celebre appunto per
il Castello normanno, che da un costone lavico domina la piazza circostante.
Mentre Acitrezza, teatro delle vicende
dei Malavoglia nel celebre romanzo di Verga, è rimasto il piccolo borgo
peschereccio che è sempre stato, col panorama antistante dominato dagli 8
faraglioni lavici.
Eccoci così giunti a Taormina,
una delle mete più gettonate dell'isola. Il panorama che si gode dal Teatro greco
non ha paragoni: si spazia dall'Etna alla costa sottostante. Ma non è solo
questo: vi è la Chiesa di San Giuseppe, che si affaccia sul belvedere lungo il
centrale Corso Umberto; Il Duomo, la Torre dell'orologio, Palazzo Corvaja. Ogni
cosa è imperdibile ma è consigliabile venire da queste parti in bassa stagione;
nelle giornate più calde, la calca è quasi insopportabile.
Nell'entroterra vi sono diversi
paesini che meritano la dovuta attenzione.
Castelmola, sorge proprio sopra
Taormina. Minuto e ben conservato, si può tentare di dominare il suo centro
salendo da Piazza Sant'Antonino, verso i resti del castello. La specialità del
posto è il vino alla mandorla, semplice vino bianco aromatizzato, ma non
andatevene senza prima averlo assaggiato.
Altro paese sotto il vulcano,
Zafferana Etnea non ha nulla di speciale, a parte essere stato toccato più
volte dalle ultime eruzioni. Non fosse per la Cantina del Miele, luogo
nascosto, trovato quasi per caso, si potrebbe quasi evitare di fermarvisi. Ancor
oggi ne acquistiamo per corrispondenza: miele al limone, agli agrumi, alla
sulla. Specialità della zona difficili da reperire altrove.
Da qui, le Cascate dell'Alcantara
sono tutto fuorché distanti. Un'esperienza di un pomeriggio di cui conservo
ancora vivo il ricordo. È possibile fare canyoning, o semplici gite immersi
nell'acqua ghiacciata del torrente, fino ad arrivare a rimirare da vicino le pittoresche
gole.
Sempre proseguendo verso nord,
percorrendo la parte ovest dell'Etna, si può tornare verso Messina, concludendo
l’ipotetico viaggio a Novara di Sicilia. Perché proprio qui? Oltre ad essere un
paese semi-abbandonato, con l’impianto di case antiche rimasto quasi intatto nel
tempo, si può assaggiare l'autentica cucina locale al ristorante La pineta.
Sicilia nord-occidentale
Nel 2012 toccammo alcune delle
zone dove già ero stato sul versante orientale, tra cui Taormina, Giardini
Naxos, zona dell'Etna, per poi spostarci verso le gole dell'Alcantara e via via
a nord, facendo tappa a Brolo, dove rimanemmo a goderci il mare.
Atterrando all'aeroporto Falcone
e Borsellino di Palermo, la prima cosa che mi balzò agli occhi fu la mancanza
di alcune lettere sull'insegna visibile dalla pista. Per raggiungere la zona
del Parco dei Nebrodi, la strada a scorrimento veloce è una sola, la
Palermo-Messina. Provenendo da Punta Raisi, si incontra subito Capaci, tratto in cu teso il famoso attentato al giudice Falcone e alla sua scorta.
Brolo, non è solo una tranquilla
località costiera nella provincia di Messina, anche il suo ripido centro
storico, merita più di una veloce visita. Oltre alla Chiesa di Maria SS.
Annunziata, ci si può facilmente inerpicare verso la salita che porta al
Castello, fortezza medievale che sovrasta il centro del paese. Se dal X secolo,
il maniero domina l'area a picco sul mare, anche la Statua del Cristo degli
Abissi, collocata sul fondale marino di fronte allo scoglio, da laggiù domina
le acque costiere da diverso tempo.
Ma la vera attrattiva del paese,
è di tipo gastronomico. La Pasticceria "Da Armando", definito 'il
gattopardo dei pasticceri', è sempre pronta a viziare il viaggiatore con “armandini”
alla pasta di mandorle, paste, cannoli, torte, profiterole, cornetti, gelati
artigianali, granite deliziose; tutti prodotti di altissima qualità, sia nella manifattura
che nella ricerca spasmodica della materia prime.
Mentre la pizzeria "Borgo
Marinaro" stupisce con la sua pizza locale a base di panna e pistacchio di
Bronte.
È poi bello avventurarsi in auto
nei Nebrodi, le montagne che sorvegliano dall'alto la zona costiera tra Brolo e
santo Stefano di Camastra. Tra l’altro, sovente ci si imbatte in aziende
agricole in cui acquistare direttamente formaggi, insaccati e altri prodotti,
tutto realmente a chilometro zero.
In posizione soprelevata,
vicinissimo a Brolo, si trova Piraino, piccolo centro dotato di un punto
panoramico da togliere il fiato, ma anche di un antico centro storico dotato di
grande fascino. Nei sotterranei della centrale Chiesa madre, si possono
visitare i corpi mummificati di 26 sacerdoti vissuti tra Settecento e
Ottocento. Mummificati del tutto naturalmente, grazie ad un particolare ricircolo
d'aria, si sono conservati nel tempo grazie allo stesso processo utilizzato per
stagionare i salumi.
Da questa posizione non è difficile
neppure risalire le pendici dell'Etna. Raggiungendo Rifugio Sapienza, si
possono incontrare poco dopo il tramonto diverse volpi intente a frugare tre i
rifiuti. Da lì, è possibile arrivare fino al cratere attraverso diversi sentieri.
Delle Cascate dell'Alcantara e di
Zafferana ho già parlato precedentemente, quindi passerò direttamente ad altre
due località costiere in cui sostare.
In "Gita a Tindari",
Camilleri affronta un giallo in cui una coppia di anziani scompare durante una
visita al santuario. Sulle loro tracce, è possibile visitare questa frazione
del comune di Patti, famosa non solo per questioni religiose, ma anche per l'antica
città che fu greca e poi romana. L'enorme chiesa, dai lievi colori pastello e
meta di pellegrinaggi già a partire dal '500, ospita al suo interno la celebre
Madonna Nera, scura statua bizantina.
Nella zona archeologica, si possono ammirare i resti della città antica
e le sue antiche mura. Scavati sin dalla prima metà dell'800, qui sono stati
rinvenuti mosaici, sculture e ceramiche.
Interessante poi, una visita alla
Laguna di Tindari, sede della riserva naturale di Marinello. Zona a tratti
paludosa, rappresenta da queste parti di certo qualcosa di anomalo, e dall'alto
la stretta lingua di terra che impedisce al mare di arrivare a toccare la
spiaggia, ad alcuni ricorderebbe il profilo della Vergine Maria.
Dal sacro al profano: Cefalù.
Impossibile non sostarvi percorrendo la strada verso Palermo.
Il grande centro
balneare, tra i maggiori di tutta la regione, ogni estate attrae turisti da
tutta Europa. Situato all'interno del parco delle Madonie, la sua duecentesca
Cattedrale nel 2015 è stata inserita tra i siti dell’Unesco. Il suo centro è
molto vivace ed è caratterizzato da stretti viottoli pavimentati con ciottoli e
calcare della Rocca di Cefalù. All'interno delle mura ancora vi sono moltissime
attività commerciali e ancora vive la maggioranza della popolazione. L'antico
lavatoio medievale, è un’opera di grande ingegno e certamente non è da mancare.
Il viaggio in treno fino a Palermo,
merita un discorso a parte. Come resistere al richiamo delle panelle e dei
cannoli? Una rete ferroviaria ben servita, unisce Messina e Palermo. Treno
all'alba, colazione nel centrale mercato di Ballarò - pittoresco al pari di
Vucciria - a base di pani câ meusa, pane e milza; giro del centro storico a
riscoprire i luoghi dell'immenso "Palermo shooting" Wendersiano: i
Quattro Canti, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, fino a giungere alla
Cattedrale e al Teatro Massimo Vittorio Emanuele, ove la leggenda vuole che si
inciampi sempre sul particolare "gradino della suora".
I luoghi sono
troppi e le ore le mangia il sole, pur essendo in Estate. Il consiglio resta
quello di girare e restare estasiati, seguite le guide ciò che basta per non
perdervi del tutto. Molte volte è meglio vedere poco e mettere a fuoco,
piuttosto che imbottirsi di tutto e poi scordare già l'indomani.