Diario di viaggio lungo le strade d'Italia: 4 b&b sparsi per il sud, a toccare Campania, Calabria, Basilicata e Puglia.
VENERDI 22 LUGLIO 2011: CASERTA - SORRENTO
Si parte alle 4 di notte, stranamente non ci sono code a Bologna né
rallentamenti sugli Appennini e nemmeno nel tratto più temuto incontriamo il
traffico trovato due anni fa tra Napoli e Sorrento. Andiamo così spediti che
facciamo in tempo persino a concederci una sosta culturale non preventivata: la Reggia di Caserta.
La Caserta
che abbiamo attraversato per raggiungerla è
un susseguirsi di mattoni scoperti, finestre rotte, le famose case sgarrupate insomma. Facciamo il biglietto (3€ a testa) e visitiamo solo
il giardino per ragioni di tempo.
Gli spazi verdi sono molto curati e ci sono
ragazzini che giocano a pallone e altri ragazzi che corrono come in qualsiasi
altro parco pubblico cittadino; si possono persino fare corse coi birocci
trainati dai cavalli o prendere le più moderne navette che portano fin in fondo
al parco. Noi lo attraversiamo tutto a piedi, sono circa 3
Km. Molto belle le fontane centrali, le vasche e la cascata finale: una grande
caduta d'acqua naturale che scende da un colle, stupendo scorcio che mette la
ciliegina sulla torta al paesaggio.
La prima destinazione è il B&B Casa Vienna, nel centro di Sant’Agnello, frazione di Sorrento. Veniamo accolti in un appartamento con 3 camere molto grandi all’ultimo piano
di un palazzo. Ogni camera è dotata di balcone da cui si vedono il
mare a il Vesuvio. Aria condizionata, parcheggio e ascensore funzionano a moneta. E' impraticabile parcheggiare in centro, lo sappiamo, così in 25 minuti a piedi raggiungiamo Sorrento,
paese già visitato in precedenza. La prima sera andiamo spediti verso la pizzeria,
“Da Gigino”, ristorante di fiducia: Cocktail di gamberi, 2 margherite e
un’acqua, prezzi popolari. La vicina terrazza panoramica offre una vista incantevole sul Vesuvio.
SABATO 23 LUGLIO 2011: ISCHIA
Il maltempo fin dalle prime ore del giorno, ci spinge verso le vicine isole e optiamo per una visita a Ischia. Il
primo imbarco possibile è da Napoli, così dopo una colazione a base di Delizie
al limone, raggiungiamo da Sorrento il porto di Napoli via aliscafo (11€ a
testa), e da lì sotto una pioggia battente prendiamo il primo aliscafo per
Ischia (altri 17€ a testa).
Scalo al porto dell’Isola, girovaghiamo un po’ di fronte
ai ristoranti; poi facciamo rotta verso il Castello Aragonese, fortificazione del VII secolo. Meraviglioso, optiamo per vederlo da
fuori, seduti sul muretto del sottile lembo di terra che conduce alla
fortificazione.
Il sole è riapparso e ritorniamo dopo circa un paio di ore
verso il porto cambiando percorso per meglio godere della rigogliosa
vegetazione che ricopre l’isola - da ricordare anche il maestoso giardino “La Mortella”. Alla fine ce ne torniamo a Sorrento dispiaciuti di
essere riusciti a visitare solo la zona nord-est del territorio, da cui siamo comunque
riusciti a scorgere anche Procida.
Una volta tornati sulla costiera amalfitana, ad aspettarci c’è il glorioso antipasto marinato del ristorante “Le 5 sorelle”, a pochi metri dalla spiaggia di Marina di Sorrento: alici, tonno, salmone marinati e
bruschette buonissime; acqua e vino a prezzi iper-popolari.
Torniamo a piedi stanchi ma felici verso Sant’Agnello
gustandoci un gelato al limone; l’indomani, all’alba, partiremo verso
la Calabria.
DOMENICA 24 LUGLIO 2011: VERSO TROPEA
Sveglia alle 5, partiamo alla volta di Tropea. Non c’è
traffico e anche i punti più difficili della Salerno – Reggio Calabria
diventano una passeggiata tra ponti sospesi, paesaggi verdeggianti collinari o
montani. Sulla nostra strada troviamo Pizzo Calabro e decidiamo di fermarci.
Scendiamo per le viuzze del paese fino
al Castello aragonese e godiamo di una delle tante viste mozzafiato che la
Calabria ci regalerà. Visitiamo anche gli interni del castello ad un prezzo irrisorio.
I
manichini che ricostruiscono la storia di Murat mettono un po’ di ansia,
ma la storia che viene narrata è davvero commovente. Per ricaricare le batterie bastano delle brioche col cappello intinte nella granita alla mandorla o alla fragola e un tartufo. Pizzo deve il suo nome alla sua posizione, un pizzo di terra a strapiombo sul mare. Appena ripartiti raggiungiamo la
chiesetta di Piedigrotta, meraviglia ricavata da una grotta in riva al
mare scavata da marinai napoletani qualche centinaio di anni fa.
Davvero incredibile la maestria con cui le statue sono state intagliate nel
tufo, dando origine a un piccolo presepe perenne magicamente musicato dal
rumore delle onde che s’infrangono a pochi metri dall’entrata. Facciamo poi
rotta verso Gasponi di Tropea, dove alloggeremo nel B&B Korello, splendida
frazione 4-500 m. sopra Tropea, da cui si gode di una vista splendida e una
buona dose di relax. Una scorciatoia di un paio di chilometri con
pendenze da luna park, consente di ridiscendere in paese; in serata proviamo subito l’attrazione
imbattendoci, tra le altre, in un incendio a pochi metri dalla strada - altri ne
vedremo nei giorni seguenti - ben presto domato dai vigili del fuoco.
Tropea è una cittadina di medie dimensioni, a picco sul
mare. Girarla non è facile. È domenica sera e fare su e giù per i viali gremiti
di gente è quasi stressante, alla fine ci facciamo portare dalla
corrente e la visita risulta piacevole. Piacevole è anche imbattersi in piccole
botteghe a conduzione famigliare aperte fino a tardi la sera. Attività che si
svolgono anche sulla strada, e intorno alle quali si raccolgono parenti e amici dei negozianti, che fanno loro compagnia. Anche oggi, alla fine, abbiamo percorso più di 500 Km.
LUNEDI’ 25 LUGLIO 2011: SCILLA E REGGIO
Altro risveglio bagnato dalla pioggia. Dopo colazione
rinunciamo alla spiaggia e optiamo per vedere Scilla e Reggio Calabria. Durante
il tragitto decidiamo di fermarci prima a Bagnara, paesino sulla costa ubicato,
scendendo, poco prima di Scilla.
Il mare
è grosso nonostante nel frattempo sia uscito il sole. Lo stretto si fa sempre più visibile. Abbandonata la
Salerno - Reggio, raggiungiamo Scilla via statale.
Troviamo fortunatamente
parcheggio di fronte alla chiesa di S. Maria SS Immacolata e le facciamo
visita. All’interno è vietato persino masticare chewingum. Davanti a noi si
staglia subito un affresco coloratissimo e
lateralmente, a sovrastare il colonnato, la trasposizione in rilievo di
alcune fasi dei vangeli. Dietro la chiesa si erge il castello normanno dei
Ruffo, perfetto punto di osservazione della costa percorsa
precedentemente. Villa S. Giovanni è a pochi chilometri. Decidiamo di non soffermarci a
visitare il paese vecchio in basso sul mare e proseguiamo il viaggio fino a
raggiungere Reggio spinti dalla curiosità di vedere i Bronzi ripescati negli
anni 70 a Riace.
Parcheggiamo sul lungo mare e scopriamo
che i bronzi non solo sono stati trasferiti al Palazzo della Regione,
leggermente decentrato, ma sono anche in fase di restauro. Arriviamo al Palazzo
della Ragione a piedi e troviamo i bronzi sdraiati proni in una specie di sala
operatoria in cui possono entrar solo pochi eletti tra i visitatori. Il
contorno della mostra è piacevole. Un video mostra la vita e la storia delle
statue e del loro ripristino. È comunque emozionante trovarsi faccia a faccia
con la “Statua A” e poterne contare i riccioli in testa, contemplarne le forme
perfette. Corso
Garibaldi è la via dello shopping, peccato che nel primo pomeriggio siano chiusi
quasi tutti i negozi. Molto utile per chi ha problemi con le salite e le
discese, un tappeto mobile collega tutte le parallele che si susseguono
rispetto il lungo mare a creare una lunga città terrazzata. Il centro non è poi
indimenticabile e così sfruttiamo il parchimetro favorevole tornando sul lungo
mare a gustarci una brioche con gelato e a rinfrescarci i piedi sul bagnasciuga. Restiamo sulla bellissima spiaggia cittadina e verso sera rientriamo a Gasponi.
250 Km anche oggi.
MARTEDI’ 26 LUGLIO 2011: CAPO VATICANO
Finalmente una giornata di sole. Decidiamo di spostarci
verso Capo Vaticano e la celebre spiaggia di Grotticelle. Capo Vaticano,
nonostante sia un po’ lasciato a se stesso, vanta una vista mozzafiato sulla Costa degli Dei.
Da lì scendiamo sulla spiaggia di Grotticelle e ci godiamo
una giornata di mare e di sole.
Si può scegliere se starsene sulla spiaggia di
arenaria o sugli scogli. Il mare è limpido anche se son presenti alghe a causa
dei temporali dei giorni precedenti. Troviamo anche un po’ di schiuma, ma
riusciremo a spiegarci la sua presenza solo il giorno seguente, quando vedremo
coi nostri occhi attraccare le navi dirette verso le Eolie direttamente sulla
spiaggia, una cosa per noi inconcepibile. Tornando a Gasponi ci fermiamo in una piccola macelleria
(Fratelli Crigna – Via Che Guevara, 50) dove è possibile assaggiare la vera
Nduja e decidiamo di comprarne per tutti. Incredibile quanto sia resistente
questa pietanza, a metà tra un salume e un condimento: resterà in auto 10
giorni al sole senza alcun problema.
MERCOLEDI’ 27 LUGLIO 2011: LE EOLIE
Dal porto di Tropea, all'alba ci imbarchiamo su una nave Comerci e arriviamo
a Grotticelle per caricare gli altri passeggeri. Partiamo poi alla volta di
Vulcano. Una volta sbarcati, l’impressione è quella che intorno alla
montagna vi siano troppe attrazioni turistiche.
Dopo la camminata tra negozietti e bar, arriviamo alla famosa “pozza” per i
bagni nell’acqua sulfurea.
L’ingresso costa 2 euro + 1 euro di doccia finale.
Troviamo ingiusto dover pagare una risorsa naturale così dribbliamo l’invito e
ci rinfreschiamo i piedi sulla spiaggia libera. Da qui godiamo del panorama
della “Perla del Mediterraneo” in tutto il suo splendore: il vulcano principale
sulla costa nord e quello più piccolo a sud. In mezzo rigogliosa vegetazione.
Il tempo stringe e ripartiamo per Lipari,a soli 15 minuti di viaggio. Lipari,
in quanto ad attività vulcanica sembra la più tranquilla delle tre isole
visitate oggi. È un insieme di piccole viuzze tra le quali perdersi piacevolmente.
Consigliato l’acquisto della granita al Gelso, caratteristica di un po’ tutta
la Sicilia. Ripartendo di nuovo, passiamo accanto a Panarea e dopo circa un’ora
di viaggio, riavvistiamo Vulcano e Salina, isola quest’ultima sulla quale fu
girato il film “Il postino”. Cercando l’attracco a Stromboli, circumnavighiamo
verso la parte sud, dove è possibile imbattersi nella famosa “sciara del
fuoco”, fenomeni di fumate bianche e sbuffi grigi a volontà.
Dopo
aver deciso di non fermarci insieme agli altri sulla spiaggia, saliamo tra le
viette di Stromboli e rimaniamo incantati dai colori dei vicoli, le case
bianche dagli scuri blu in contrasto con la vegetazione. E poi i ciclomotori
sono tutti a energia elettrica.
Salendo verso la parte alta del paese, consigliamo un
negozietto pieno di cose atipiche, ove poter trovare souvenir non convenzionali. Ripartiamo verso Tropea e tirando le somme Stromboli è
sicuramente l’isola che più ci è piaciuta tra quelle visitate oggi. Il ritorno
è movimentato dal mare mosso: finché non ci mettiamo a letto abbiamo
l’impressione di essere ancora a bordo!
GIOVEDI’ 29 LUGLIO 2011: CALABRIA COAST TO COAST
È già la volta di rifare i bagagli e di rimetterCi in
viaggio. Lasciamo a malincuore il nostro B&B e decidiamo di tagliare in due
la Calabria: all’altezza di Tropea facciamo rotta verso Le Castella, rinomata
località balneare Jonica. Il tragittto è parecchio tortuoso e la velocità
consentita non è mai superata per via più che altro di curve e svincoli
difficoltosi. Ci fermiamo a fare uno spuntino a due passi dall’ennesimo
castello aragonese, ma a parte questo il luogo non pare presentare molte altre
attrattive. Proseguiamo perciò verso nord, destinazione Civita (CS), luogo
famoso per il “Ponte del diavolo”. Decidiamo un po’ incoscientemente di
proseguire sulla costa jonica arrivando così a Cirò (KR), per poi inoltrarci
nella provincia Crotonese, davvero mal ridotta in fatto di infrastrutture,
attività commerciali e nuclei abitativi. Infine tagliamo per Castrovillari.
Civita è un paese in mezzo alle montagne perse in mezzo al nulla. Quasi sul
confine con la Basilicata (nostra prossima tappa) e in effetti gli scorci sono
quelli offerti anche dalla Lucania: monti di roccia chiara, colline aride e
poche strade, il far west, insomma!
Per arrivare al canyon su cui è poggiato il famoso ponte,
è necessario essere equipaggiati di scarpe da trekking, ma tentiamo in ogni
modo di raggiungerlo in sandali e ci va bene. Dopo una serie di tornanti
ripidissimi arriviamo a una filanda (oggi museo) che fa da entrata al ponte di
pietra poggiato a riunire al montagna di roccia spaccata in due da una faglia
in cui scorre un piccolo torrente. Il tempo cambia rapidamente e ripartiamo da
questo paesino piuttosto sinistro, in direzione della Lucania. Più precisamente
Ferrandina, situata sotto Matera. Là passiamo la serata passeggiando su e giù
per i vicoli. Nulla di speciale a parte gli scorci interessanti: da
quest’altezza (quasi 500 m. s.l.m.) è possibile godere di un tramonto
mozzafiato!
Decidiamo di rimanere in zona: domani ci sono Pisticci e
Matera da visitare. È la nostra unica notte libera da prenotazioni e cercando
una sistemazione a poco prezzo, alla fine ci sistemiamo in un motel per gli
amanti del genere horror. In perfetto stile Bates Motel / Ovelook Hotel, appena
qualche chilometro da Ferrandina (a Borgomacchia) c’è il superconveniente hotelDiamante.
VENERDI’ 29 LUGLIO 2011: MATERA, CUORE LUCANO
Oggi c’è da visitare la parte alta della Basilicata per poi
raggiungere a sud Montalbano Jonico, luogo in cui alloggeremo in un B&B per
qualche notte. Dopo 25 km di desertiche strade e tornanti, raggiungiamo Matera,
perla di pietra arroccata, famosa in tutto il mondo per i suoi “sassi”,
patrimonio dell’Unesco, nonché possibile capitale della cultura europea nel
2019. Ficchiamo l’auto in un parcheggio
sotterraneo a buon mercato - 60 centesimi l’ora - nella città nuova e dopo pochi metri
già troviamo l’accesso ai famosi sassi, antiche abitazioni rimaste attive fino
agli anni '60.
Il villaggio antico è enorme e si estende verso la vallata creata
dal torrente Gravina, che delimita nell’antico centro i due rioni della città: Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Numerose abitazioni sono
state ristrutturate di recente e ora ospitano atelier artistici, studi di
architetti, negozi di souvenir, b&B davvero evocativi, ed è possibile
imbattersi in 3-4 chiese paleocristiane molto interessanti. Una volta raggiunto il sasso principale, risaliamo verso la città nuova. Da non dimenticare i numerosi film che
sono stati girati qui negli ultimi 50 anni. Su tutti, il più famoso nel mondo è
di certo “La passione di Cristo”, di Mel Gibson – dal gusto discutibile – ma
noi preferiamo ricordare “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini.
Proprio a quest’ultimo è dedicata una mostra fotografica inerente la sua
attività filmica in Matera, presso il Palazzo Lanfranchi, museo della arti
lucane antiche e moderne. Per soli 2 euro a testa ci facciamo trascinare dal
cicerone locale attraverso sale maestose, in cui sono presenti opere d’arte
d’indiscutibile rilevanza (su tutte, oltre alle foto all’intellettuale
friulano, le opere di Carlo Levi del periodo in cui proprio in Lucania e in
Calabria fu confinato dal regime) e riusciamo persino ad intrufolarci in un aperitivo
improvvisato. Ripartiamo da qui con Matera e la cortesia dei suoi
abitanti nel cuore, raggiungiamo Pisticci che molto ricorda Ferrandina: una
roccaforte di medie dimensioni nel deserto circostante. Dopo aver capito che le
attività commerciali da queste parti aprono e chiudono un po’ come gira loro,
raggiungiamo Montalbano Jonico, alta località 4-500 sul livello del mare, e
cerchiamo il b&b “Soprattutto”.
Scopriamo in pieno centro storico un enorme
agglomerato di case disabitato, tutto da ristrutturare. Parte dello stesso
però, è già stato sistemato e trasformato proprio nel b&b che cercavamo, un
posto stupendo, magico, in cui ci rinchiudiamo provvisti di alcune prelibatezze
gastronomiche locali a cenare e riposare.
SABATO 30 LUGLIO
2011: SCANZANO JONICO
Oggi riposo: la spiaggia di Scanzano Jonico è la meta ideale, passiamo qui l’intera
giornata. Il sole è alto nel cielo e non ci risparmia, finalmente una giornata
calda e non piovosa!
DOMENICA 31
LUGLIO 2011: MONTALBANO JONICO
È l’ultimo giorno
qui in Basilicata. Trascorriamo anche la giornata di oggi in spiaggia. È
comodissima da raggiungere e non ci sono problemi a parcheggiare a pochi metri
dalla battigia. Inoltre non è affollata nonostante sia fine settimana. Alla sera ci gustiamo un
aperitivo al fresco dell’ultimo tramonto sui calanchi.
Spettacolo mozzafiato
seguito da cenetta tipica all’osteria “Il gallo d’oro”, a Montalbano in centro
storico. Gusti particolarissimi, razioni quasi eccessive dato l’aglio presente
ovunque, tutto molto piccante, come in Calabria: antipasti
misti e fileja piccantissima, Malvasia e Primitivo a volontà!
LUNEDI’ 1 AGOSTO 2011: VERSO LA PUGLIA
Lasciamo a
malincuore questo piccolo centro lucano incantato (Montalbano) per proseguire verso
la Puglia. Facciamo però prima una capatina a Metaponto, celebre per
l’importante Museo Archeologico Nazionale sulla Magna
Grecia – che un tempo comprendeva questi territori – ma essendo lunedì è chiuso
e gli scavi all’esterno - una necropoli - si visitano in poco tempo. Riprendiamo perciò la strada per Taranto e dopo poco riusciamo a vedere la famose colonne dette “Tavole Palatine”, un museo a cielo aperto ove sono conservate 8 + 4 colonne doriche appartenute un tempo ad un tempio qui eretto.
Riprendendo il viaggio, non possiamo lasciare la Lucania senza prima passare da Bernalda, altro paesino collinare molto caratteristico, risistemato di recente. Tra pochi giorni ospiterà lo sposalizio di Sofia Coppola, figlia anch’essa regista del più famoso Francis Ford, la cui famiglia è originaria di queste parti.
Raggiungiamo di nuovo la conca Jonica che da lì dista una quarantina di chilometri. Attraversiamo completamente Taranto nell’ora di punta entrando dal centro storico – la zona della raffineria ad ovest della città è davvero tremenda. Grazie a Dio invece, passato il porto gli edifici si fanno via via più antichi e a tratti la guida a 10 all’ora risulta molto gradevole. Optiamo per non fermarci e passiamo oltre, scendendo il tacco dello stivale fino a Gallipoli.
Il nome di questa località ora molto in voga, deriva dal greco e significa “bella città”. Parcheggiamo sotto l’antico centro storico, e, tenendo il mare alla nostra destra, facciamo un giro lungo il perimetro del centro, perimetro nemmeno completato a causa del caldo disumano (ore 14.00, sole a picco). Riprendiamo l’auto e in un’oretta arriviamo a Salve, sede del nostro ultimo B&B prenotato. A pochi chilometri sono presenti ben tre località balneari di spicco, denominate “Le maldive del salento”: Torre Pali, Marina di Pescoluse e Torre Vado. Alla sera ci spostiamo sul litorale e ceniamo sulla spiaggia in uno dei tanti ristoranti della zona. La mattina dopo vogliamo alzarci presto per scendere in spiaggia. Passeggiando la sera tra le dune in riva al mare, è possibile imbattersi nei famosi gigli bianchi che da queste parti ti sorprendono ove meno te lo aspetti.
MARTEDI’ 2 AGOSTO 2011: LE MALDIVE DEL SALENTO
Mare! Porto Vecchio, accanto a Marina di Pescoluse. Acqua cristallina fino al primo pomeriggio. Verso le 17.00 risaliamo infastiditi dalla quantità di gente, sembra di essere a Rimini! Cambiata quindi idea, visiteremo Otranto ad ora di cena. Otranto, in latino “via d’acqua”, è una città meravigliosa se visitata a temperature miti.
Lungo la strada per arrivare è possibile, seguendo le indicazioni, sostare per vedere Dolmen (tombe paleocristiane) e i Menhir (antichi segnali stradali di epoca romana). Arrivati nel punto geografico più a est della penisola, Otranto appunto, la “Porta d’oriente” al tramonto ci rendiamo conto di quanto sia considerata “in” dalla gente dei paesi limitrofi, e quindi presa d’assalto nelle serate estive. Molto traffico, dimenticato subito però quando ci si infila, arrivando dal porto, nel centro storico della città.
La porta principale, conduce a stradine in salita e piazzette dagli scorci – molti dei quali sul mare – maestosi. Sulla destra è possibile raggiungere la famosa Basilica Normanna, dal misterioso pavimento a mosaico. Mentre se si tiene la sinistra salendo e si segue la strada dei negozi è possibile acquistare artigianato locale davvero pregiato (pietra scolpita e sandali in cuoio davvero convenienti) e oltre si arriva al castello.
In questi giorni c’è una mostra su Dalì, ma anticamente, nel 1797 per la precisione, fu la tenebrosa location del primo romanzo gotico della storia (“Il Castello di Otranto” di Horace Walpole). Davvero un’atmosfera mozzafiato nonostante i tantissimi turisti che assediano le strade del centro. Ci facciamo una granita al gelso per rinfrescarci e poi rientriamo dopo aver assistito a spettacoli di artisti di strada. Oggi abbiamo toccato quota 2500Km percorsi dal giorno della partenza, un bel traguardo.
MERCOLEDI’
3 AGOSTO 2011: TORRE PALI
Spiaggia!
Questa volta optiamo per Torre Pali. La sabbia non è così bianca e fina, ci
sono zone completamente ciottolose. In compenso facciamo il bagno a due passi
da una torre diroccata nel mare. Da questa parti ce ne sono parecchie, una per
ogni paesino sulla costa. Torri che servivano come vedette per gli avvistamenti
dei Saraceni - anche ad Otranto vi fu un famoso “sacco” ad opera loro. Restiamo
in spiaggia fino a tardi. Poi risaliamo, alle 21.30 è in programma a Salve
nella chiesa di San Nicola, un’esibizione pianistica eseguita su un famoso
organo del 1628, uno degli organi funzionanti più antichi del mondo!
GIOVEDI’
4 AGOSTO 2011: PORTO CESAREO
Oggi
visiteremo Alessia, un'amica che ha casa al mare poco lontano da
qui, a Porto Cesareo, altro paesino balneare molto frequentato. Ci sposteremo
quindi a nord, verso la conca Jonica. Dopo una sessantina di chilometri
arriviamo e ci incontriamo con lei direttamente in spiaggia. L’ acqua è davvero
meravigliosa ma anche qui c’è un bel sovraffollamento. Forse un po’ meno
rispetto alle Maldive dal Salento, ma da queste parti sembra sempre domenica.Restiamo a mollo quasi tutto il giorno e torniamo a Salve cotti ma felici per
la bella giornata trascorsa in compagnia. Rientrando ci imbattiamo in una
grotta ipogea che non avevamo notato prima, entriamo a dare un’occhiata e ci
accorgiamo dello sbalzo termico tra l’interno e l’esterno: un tempo questi
locali erano riscaldati durante l’inverno e qui sottoterra si lavoravano a
caldo le olive in modo da ottenere una buona fluidità dell’olio.
Questa
è l’ultima sera di vacanza. Domani cominceremo a risalire la costa adriatica.
Non ci mettiamo fretta e non
facciamo calcoli, vorremmo visitare
Lecce prima di lasciare il Salento.
VENERDI’
5 AGOSTO 2011: LECCE
Partiamo
alle 8 circa e prima di salutare il Salento ci feriamo un paio di ore a Lecce.
Sappiamo che sarà una visita mordi e fuggi: la stanchezza dei tanti chilometri
percorsi comincia a farsi sentire. Lasciamo la macchina carica in pieno centro
e visitiamo le vie limitrofe. Non c’è tantissima gente in giro e grazie anche
alle modeste dimensioni del centro storico riusciamo a percorrere quasi tutte
le strade principali senza difficoltà e in poco tempo. Apprezziamo il barocco
leccese e qui possiamo godere di palazzi maestosi e chiese meravigliose, il
palazzo dei Celestini e il duomo su tutti. Anche le porte scolpite nella roccia friabile tipica di queste parti
sono davvero sorprendenti.
La sera, verso mezzanotte, arriviamo a casa. Una lunga corsa di oltre 1100 chilometri in circa 15 ore. Il tachimetro segna 3800 Km in 16 giorni, davvero niente male.