giovedì 4 novembre 2010

Barcelona




Barcelona non è solo un celebre brano di Freddie Mercury, ma anche il capoluogo della Catalogna. 

La regione, dalle mire autonomiste, dopo tanti anni di lotta ancora non ha ottenuto la sovranità.  Polo artistico, architettonico e turistico-marittimo di primissimo piano, la movida che si respira sulla Rambla la notte, non ha eguali. Tutto vero. Ma io continuo a preferire alzarmi all'alba e andare a dormire non troppo tardi la sera. 




Non si sa bene chi abbia fondato la seconda città di Spagna, ma non importa. Ciò che è stato fatto in seguito, nel corso dei due millenni successivi alla sua nascita, è qualcosa di straordinario. A partire dal calcio, che lega indissolubilmente la città con altre dal medesimo tifo, ad esempio Napoli; passando per la corrida, toccando il liberty più sfrenato, arrivando al cibo e al divertimento. Nelle sue strade sembra a momenti regnare la più completa anarchia; ma, almeno qui, si cerchi di andare per ordine. 




Il comparto museale è senza dubbio uno dei fiori all'occhiello della città. 


Il museo Picasso, offre un’esposizione permanente di oltre 4.000 opere del maestro, per lo più del periodo riguardante la sua gioventù. Il museo risiede in un edificio storico del quartiere Born e le sue stanze ripercorrono le tappe della vita dell’artista.





Il museo Mirò è stata certo una bella scoperta. La Fundació Joan Miró l'ha aperto nel 1975 sulla montagna del Montjuïc, in un edificio dal grande pregio architettonico, arioso e lontano dal centro. Contiene più di 10.000 opere, e arrivarvi da lontano, a piedi, in una mite giornata d'autunno ha di certo il suo fascino.



Il museo del cioccolato, ripercorre la storia dell'ingrediente più goloso, dall'arrivo dal Sud America, alla commercializzazione e diffusione in Europa. Vale la pena farci un giro, attratti come bambini da un negozio di dolciumi. 






L'arte qui, però, non è solo chiusa all'interno di teche nei musei, vive e respira letteralmente per strada! Lungo il Moll de la Fusta, verso il Port Vell, il porto vecchio, vi sono numerose sculture, divenute veri e propri simboli della città; in particolare una gigantesca aragosta e un meraviglioso Roy Lichtestein detto “El Cap”.

 
Alla fine della Rambla, dalla piazza del Monument a Colom (Cristoforo Colombo), si trova il "Maremagnum" con i suoi moltissimi locali, le discoteche, uno dei più grandi acquari d’Europa. 




 
Se siete in metro e vi viene una botta di romanticismo, toglietevi dalla testa di affidarvi all'intuito e di portare la vostra dolce metà a passeggiare in zone dal nome esotico: in quartieri come Besos Mar difficilmente troverete turisti abbracciati, lo so per esperienza.  


Un capitolo a parte si può dedicare al più famoso architetto della città: Anton Gaudì. Massimo esponente del modernismo catalano, visse e lavorò a cavallo tra l'800 e il 900 e realizzò opere di elevato spessore artistico.  Il modernismo, altro non è che il nome assunto in Spagna della corrente conosciuta in Italia come Liberty e in Francia come Art Nouveau. In ogni paese, questa corrente aveva dei tratti comuni: l’utilizzo del tema naturalistico, la preferenza per i ritmi morbidi, l’insofferenza delle proporzioni. Ci si ferma estasiati di fronte a palazzi, notando i suoi ritmi musicali, la maestosità, l’andamento arrotondato.

All'inizio del '900 vennero decorati da Gaudì tre ambienti unici nel loro genere, appartenuti a ricchi industriali e per la precisione Josep Batlló, Pere Milà ed Eusebi Güell


 

 

Casa Milà (la Pedrera)

 



 



 


La Cattedrale di Barcelona, situata nel Barri Gòtic, è stata iniziata nel 1882 e mai terminata. Anche qui Gaudì ha apportato il suo contributo, lavorando fino alla morte - letteralmente - nella realizzazione della Sagrada Família. Il risultato è uno degli edifici più assurdi ed incredibili in cui ci si possa imbattere. 


 

 


La corrida, in città, è stata vietata alcuni anni fa. Un tempo era praticata alla leggendaria Plaza de toros Monumental.


Inaugurata nel 1914 e dalla capienza di quasi 25.000 spettatori. Niente più 'morte nel pomeriggio', quindi, parafrasando Hemingway. Ma l'arena è stata da qualche anno dichiarata monumento nazionale.





Qualche altra attrazione? La quasi centenaria fontana magica, Font màgica de Montjuïc; una fontana inaugurata nella Plaça d'Espanya, che cui suoi giochi d'acqua richiama frotte di turisti. 

 
Qui vicino c'è anche il Museu nacional d'art de Catalunya!

 

Da tutt’altra parte invece Torre Agbar, un grattacielo situato vicino alla Plaça de les Glòries Catalanes, nel distretto di Sant Martí... 

 


... e il Museo delle cere, affacciato direttamente sulla  Rambla.