This is Oxfordshire!
Nel marzo del 2002, mi avventurai nell'estremo nord dell'Inghilterra. Raggiunsi a Leeds un amico che vi abitava per ragioni di studio. Ho ricordo un freddo pungente, accompagnato dalla tipica pioggerellina incessante; birra a fiumi, locali pieni di studenti, negozi di ciarpame di ogni tipo, onion rings divorate in piena notte, musica ovunque, orange squash scambiato per orange juice in supermercati ostici per chi come me all’epoca parlava un inglese piuttosto stentato.
Nel marzo del 2002, mi avventurai nell'estremo nord dell'Inghilterra. Raggiunsi a Leeds un amico che vi abitava per ragioni di studio. Ho ricordo un freddo pungente, accompagnato dalla tipica pioggerellina incessante; birra a fiumi, locali pieni di studenti, negozi di ciarpame di ogni tipo, onion rings divorate in piena notte, musica ovunque, orange squash scambiato per orange juice in supermercati ostici per chi come me all’epoca parlava un inglese piuttosto stentato.
Passai da Nottingham in treno,
arrivando da Londra, ma non mi fermai. Sarebbe stato interessante vedere cosa
restasse allora della famosa foresta di Sherwood citata nella fiaba di Robin
Hood. Al tempo non era meta di turismo di massa ma oggi, quindici anni più
tardi, sembra essere stata rivalutata. Ho sempre adorato la fiaba del celebre
eroe, dapprima semplici fiabe medievali tramandate oralmente, poi pubblicate successivamente,
nel ‘400.
Dopo qualche ora di viaggio sui pulitissimi
treni britannici, raggiunsi Leeds. I primi giorni furono dediti alla semplice
scoperta della città. Ci aggirammo tra i punti vendita della celebre catena di
supermarket Morrison e i negozietti di porcherie a una sterlina.
La sera ci
recavamo ai vari pub, tra cui il celebre Dry Dock, ricavato all'interno di una imbarcazione.
Una sera, a The Library, assistemmo persino
agli scontri tra tifosi di Leeds Utd. e PSV Eindhoven, scaturiti dopo la
sconfitta della squadra di casa contro il team olandese in Coppa Uefa. Cosa può
chiedere di più un ragazzo di 20 anni? Le famose tre P: pub, partite, porter.
Qualche festa universitaria fino a notte fonda, dato che ben tre quarti del
centro storico è occupato dagli edifici delle varie facoltà.
Durante le ore del giorno invece,
ci spostavamo dal vecchio edificio di Clarendon Road, verso i vari palazzi
storici cittadini: il Corner Exchange, vecchio mercato del frumento oggi
riattato a centro commerciale, le dimore storiche di Harewood House e Temple
Newsam, i parchi di Golden Acre e Roundhay, l'ottocentesca chiesa di Leeds
Minster e la novecentesca Cattedrale della città. Molto dello sviluppo cittadino
risale all'epoca della Rivoluzione industriale, essendo stata Leeds uno dei
maggiori centri industriali del Regno Unito.
The Leeds Town Hall |
Trovammo il tempo di visitare
anche Liverpool. Dalla stupenda stazione ferroviaria di Lime Street, ci
spostammo nella zona dei Docks, vecchi moli oggi ben restaurati e recuperati
alla foce della Mersey.
L'Albert Dock è un insieme di edifici interamente
realizzati nell'800 in mattoni, pietra e ghisa e ad oggi è tra le mete
turistiche di spicco della città. Il porto, oggi parzialmente caduto in disuso,
nel '700 era teatro di uno dei più importanti commerci mondiali, vale a dire
l'apertura delle tratte commerciali verso le Indie Occidentali. L'importazione
di schiavi fece sì che ben il 40% del commercio mondiale passasse da Liverpool.
Persino il celebre Titanic, avrebbe dovuto salpare da qui; il museo dedicato al
transatlantico britannico, il gratuito Merseyside Maritime Museum, narra la storia non solo di
quell'imbarcazione, ma anche quella dei traffici marittimi di mezzo Regno
Unito.
Per gli appassionati dei Beatles,
si raccomanda una visita al Beatle museum, con l'ingresso ricavato dal celebre
Yellow Submarine della canzone; ricco di memorabilia e sale interattive, è
l'esatto opposto del The Cavern, il mitico locale dove i Fab4 iniziarono a
suonare. All'epoca non riuscimmo a visitarlo perché in ristrutturazione, ma
ancor oggi ospita le esibizioni dei maggiori gruppi del paese.
Dopo aver passeggiato per il centro e per le vie
dei quartieri operai, in cui era possibile respirare un 'aria di decadenza
senza pari, ricordo di esserci imbattuti nell'iper-futuristica Cattedrale
Metropolitana di Cristo Re. Principale struttura cattolica della città, di
forma circolare, è stata terminata solo nel 1984. Dal terrapieno da cui svetta,
domina la città sottostante con la sua corona di spine stilizzata.
Al ritorno, transitammo anche
attraverso Manchester. Il centro è ben distante dalla ferrovia, ma ho ancora
vivo il ricordo dell'Old Trafford a pochi metri dai binari.
York, visitata qualche giorno più
tardi, rappresenta un vero e proprio tuffo nel passato. Sia dal punto di vista
terminologico - basti pensare all'appellativo di New York, attribuito ad una
delle città più importanti del mondo - sia da quello degli scenari del suo
centro storico e dei dintorni.
Centenaria capitale tradizionale
dello Yorkshire, situata alla confluenza dei fiumi Ouse e Foss, nonostante sia
stata anch'essa in epoca industriale depredata di alcuni quartieri storici,
grazie alla sua importanza culturale è stata salvaguardato gran parte del
centro storico medievale.
Molto è rimasto uguale a com'era
al tempo dei normanni, e gli Shambles - l'antica strada medioevale risalente al
XIV secolo con tipiche case a graticcio - è piena di angoli celtici e negozi di
stampe e libri antichi.
L'alta Clifford's Tower, parte del castello, è
meravigliosamente conservata; e lo stesso si può dire della Cattedrale di York,
più grande cattedrale gotica del Nord Europa.
The York Minster |
This is Oxfordshire!
Qualche anno più tardi, nell'estate
2005, mi trovai nella zona di Oxford per ragioni di studio. Essendo ospite del
Balliol College, per un paio di settimane ebbi modo di visitare non solo i
college e le biblioteche della celebre cittadina, ma anche i dintorni.
La ricca cittadina dell'Oxfordshire,
sede della più antica università del mondo anglosassone, a differenza di
Cambridge è anche un importante centro industriale. Le più antiche università
fondate, furono le duecentesche University College, Merton College e proprio il
Balliol College. Ad oggi il suo centro è occupato interamente da edifici
neoclassici ricchi di guglie, sedi delle più importanti università del paese.
Aggirarsi per le sue vie di giorno, significa mischiarsi a studenti di ogni
nazionalità; comune denominatore, è il reddito delle loro famiglie d'origine,
considerando le rette proibitive per i comuni mortali. Verso sera, i pub
prendono vita.
Da segnalare l'The Eagle and Child, dove Tolkien era uso passare le sue giornate, e la Turf Tavern, che
ospitò le scorribande giovanili di un acerbo Bill Clinton. Ovunque, si possono
gustare fish and chips, stufato alla birra, jacked potatoes. Altre ragioni
storiche per visitare Oxford? Lewis Carroll trascorse qui la maggior parte
della sua vita, e molti indizi portano a considerare che Alice sia nata proprio
nelle zone boschive dei dintorni. Anche la musica però è di casa... sapevate ad
esempio che i Radiohead sono originari di questi lidi? Persino il cinema non è
indenne al suo fascino: il Grande Salone di Hogwarts, della saga di Harry
Potter, si ispira alla Sala Mensa del Christ Church College;
inoltre, Oford
Murders, buon thriller di qualche anno fa, è stato ambientato per le vie della
città.
Qualche informazione sugli
edifici. Come potrebbe mancare un manieristico Ponte dei sospiri? Unisce due
edifici del Hertford College.
La Radcliffe Camera, costruita a
metà '700 è la grande biblioteca delle scienze.
La chiesa universitaria di St
Mary the Virgin è situata a nord di High Street, e rappresenta il centro della
University of Oxford.
La secentesca Bodleian Library, è una delle più anche biblioteche pubbliche al mondo; conserva almeno una copia di qualsiasi pubblicazione stampata in Inghilterra. Sono presenti diversi ingressi, ognuno caratterizzato da un diverso portale.
Il centralissimo Balliol college.
Il Christ Church College, non è
solo edifici, ma anche un immenso giardino.
The Head of the River, è un antico pub situato sul fiume in
cui gli studenti che praticano canottaggio sul fiume, si fermano a bere dopo le
varie competizioni e gli allenamenti.
La tipografia Oxford University
Press.
Il giardino botanico della città,
in cui spicca un tasso del 1600.
Spostandoci a Londra in giornata,
visitammo quell’anno anche l'immensa British Library: 150 milioni di documenti
e 13 milioni di nuovi raccolte ogni anno.
Organizzammo anche un piccolo
tour per vedere da vicino i principali centri della zona: Bath e Salsbury, e le
misteriose Avebury e Stonhenge.
Bath, nel Somerset, è stato un
antico centro termale romano, e tuttora rimane l'unico centro termale naturale
del Regno Unito. Molti dei suoi edifici, come ad Oxford in stile neoclassico,
affacciano sul fiume Avon. La gotica abbazia di Bath fu in passato monastero
benedettino.
Le terme romane risalgono ai
tempi di Vespasiano, imperatore nel 75 d.C. Molto ben conservate ed
integralmente visitabili, al loro interno di può percorrere la storia e i
molteplici ritocchi che subirono negli anni.
Ad oggi non è più possibile
immergersi nelle acque delle terme per così dire storiche, a causa di una serie
di sostanze nocive disciolte in esse. Per sopperire a questo, da qualche anno è
stato costruito un nuovo centro termale non lontano dal centro.
Vicino alla città di Avebury,
nello Wiltshire, si possono osservare da vicino monumenti neolitici ben più
vecchi di Stonehenge, risalenti ad oltre 5000 anni fa. Si tratta di henge, cioè
rocce disposte a cerchio, e di strani avvallamenti del terreno.
Proseguendo si arriva a
Salisbury, anch’essa attraversata dal fiume Avon. La gotica cattedrale
cittadina è il monumento principale, costruito dal 1220 al 1258.
L'edificio ha
la guglia visitabile più alta del Regno Unito (123 metri). Al suo interno si
può osservare il più antico orologio al mondo - del 1386 - e una copia della
Magna Carta, che ancor oggi è ritenuta carta fondamentale della monarchia
britannica.
Non lontano dalla città moderna si
possono osservare i resti di Old Sarum, l'antico centro.
L'arrivo a Stonehenge è un sogno
ad occhi aperti. L’immaginario collettivo è pieno di letteratura riguardante
questo antico e misterioso luogo, non ha certo bisogno di presentazioni. Mi
limiterò dunque a pubblicare diversi scorci del cerchio visto da diverse
angolazioni. This is England.