Barcelona non è solo un celebre brano di Freddie Mercury, ma anche il capoluogo della Catalogna.
La regione,
dalle mire autonomiste, dopo tanti anni di lotta ancora non ha ottenuto la
sovranità. Polo artistico, architettonico
e turistico-marittimo di primissimo piano, la movida che si respira sulla Rambla
la notte, non ha eguali. Tutto vero. Ma io continuo a preferire alzarmi
all'alba e andare a dormire non troppo tardi la sera.
Non si sa bene chi abbia fondato
la seconda città di Spagna, ma non importa. Ciò che è stato fatto in seguito,
nel corso dei due millenni successivi alla sua nascita, è qualcosa di
straordinario. A partire dal calcio, che lega indissolubilmente la città con
altre dal medesimo tifo, ad esempio Napoli; passando per la corrida, toccando
il liberty più sfrenato, arrivando al cibo e al divertimento. Nelle sue strade
sembra a momenti regnare la più completa anarchia; ma, almeno qui, si cerchi di
andare per ordine.
Il comparto museale è senza dubbio uno dei fiori all'occhiello della città.
Il museo Picasso, offre
un’esposizione permanente di oltre 4.000 opere del maestro, per lo più del
periodo riguardante la sua gioventù. Il museo risiede in un edificio storico
del quartiere Born e le sue stanze ripercorrono le tappe della vita
dell’artista.
Il museo Mirò è stata certo una
bella scoperta. La Fundació Joan Miró l'ha aperto nel 1975 sulla montagna del
Montjuïc, in un edificio dal grande pregio architettonico, arioso e lontano dal
centro. Contiene più di 10.000 opere, e arrivarvi da lontano, a piedi, in una
mite giornata d'autunno ha di certo il suo fascino.
Il museo del cioccolato, ripercorre la storia dell'ingrediente più goloso, dall'arrivo dal Sud America, alla commercializzazione e diffusione in Europa. Vale la pena farci un giro, attratti come bambini da un negozio di dolciumi.
L'arte qui, però, non è solo
chiusa all'interno di teche nei musei, vive e respira letteralmente per strada!
Lungo il Moll de la Fusta, verso il Port Vell, il porto vecchio, vi sono
numerose sculture, divenute veri e propri simboli della città; in particolare
una gigantesca aragosta e un meraviglioso Roy Lichtestein detto “El Cap”.
Alla
fine della Rambla, dalla piazza del Monument a Colom (Cristoforo Colombo), si
trova il "Maremagnum" con i suoi moltissimi locali, le discoteche,
uno dei più grandi acquari d’Europa.
Se siete in metro e vi viene una botta di
romanticismo, toglietevi dalla testa di affidarvi all'intuito e di portare la
vostra dolce metà a passeggiare in zone dal nome esotico: in quartieri come
Besos Mar difficilmente troverete turisti abbracciati, lo so per esperienza.
Un capitolo a parte si può
dedicare al più famoso architetto della città: Anton Gaudì. Massimo esponente
del modernismo catalano, visse e lavorò a cavallo tra l'800 e il 900 e realizzò
opere di elevato spessore artistico. Il
modernismo, altro non è che il nome assunto in Spagna della corrente conosciuta
in Italia come Liberty e in Francia come Art Nouveau. In ogni paese, questa
corrente aveva dei tratti comuni: l’utilizzo del tema naturalistico, la
preferenza per i ritmi morbidi, l’insofferenza delle proporzioni. Ci si ferma
estasiati di fronte a palazzi, notando i suoi ritmi musicali, la maestosità,
l’andamento arrotondato.
All'inizio del '900 vennero
decorati da Gaudì tre ambienti unici nel loro genere, appartenuti a ricchi
industriali e per la precisione Josep Batlló, Pere Milà ed Eusebi Güell.
Casa Milà (la Pedrera)
La Cattedrale di Barcelona,
situata nel Barri Gòtic, è stata iniziata nel 1882 e mai terminata. Anche qui
Gaudì ha apportato il suo contributo, lavorando fino alla morte - letteralmente
- nella realizzazione della Sagrada Família. Il risultato è uno degli edifici
più assurdi ed incredibili in cui ci si possa imbattere.
La corrida, in città, è stata
vietata alcuni anni fa. Un tempo era praticata alla leggendaria Plaza de toros
Monumental.
Inaugurata nel 1914 e dalla capienza di quasi 25.000 spettatori.
Niente più 'morte nel pomeriggio', quindi, parafrasando Hemingway. Ma l'arena è
stata da qualche anno dichiarata monumento nazionale.
Qualche altra attrazione? La quasi
centenaria fontana magica, Font màgica de Montjuïc; una fontana inaugurata
nella Plaça d'Espanya, che cui suoi giochi d'acqua richiama frotte di turisti.
Qui vicino c'è anche il Museu nacional d'art de Catalunya!
Da
tutt’altra parte invece Torre Agbar, un grattacielo situato vicino alla Plaça
de les Glòries Catalanes, nel distretto di Sant Martí...
... e il Museo delle cere, affacciato direttamente sulla Rambla.