Il maggior lago italiano per estensione, una antica strada militare scavata nella roccia a metà '800, una Valle lussureggiante e tagliata in due da un torrente, l'arrivo al lago successivo, posto ben più in alto del precedente. Questo è in breve il percorso che si affronta avventurandosi da Riva del Garda lungo il Sentiero del Ponale, antica via d'accesso alla Valle di Ledro, che conduce fin sulle sponde dell'omonimo lago.
Il vecchio percorso è caduto in disuso anni fa, al termine dello scavo delle gallerie. Si raggiunge facilmente incamminandosi dal centro di Riva del Garda, lontana località lacustre già sotto la provincia di Trento, lungo la strada Gardesana occidentale, in direzione di Limone. Poco prima della galleria iniziale, oltre la storica centrale idroelettrica in stile razionalista, si segue sulla destra il segnavia D01 verso Ledro. Salendo ininterrottamente i 600 metri di dislivello lungo i successivi 10 chilometri all'interno della Valle di Ledro, il percorso panoramico dapprima spazia su tutto il settore nordico gardesano, tra Riva e Torbole; oltrepassando poi le iniziali gallerie, e aggrappandosi alle pareti di roccia, si finisce per sbucare in una macchia verde di vegetazione intensa poco oltre il primo bivio. Qui, sceglieremo il percorso pedonale, mettendo fine al rischio di essere investiti da ciclisti senza scrupoli.
Oltre un piccolo ponte, infatti, la strada a gradoni riprende a salire all'interno della Tagliata del Ponale - risalente all'800, costruita dall'impero austroungarico a difesa dei suoi territori - poi si trasforma in un tratto d'asfalto inevitabile, e alla fine conduce all'interno di un bosco fitto, sancendo di fatto l'entrata nella Val di Ledro. Si passa così accanto al paesino di Biacesa, restando comunque al di qua del corso d'acqua che lo separa dal sentiero pedonale.
Dal caratteristico centro di Prè di Ledro, si scende dapprima a Molina e poi verso le scure acque del Lago di Ledro. Di origine glaciale, sulle sue sponde vi sono stati ritrovamenti di antiche palafitte risalenti all'Età del Bronzo; proprio arrivandovi a piedi, è possibile visitare la ricostruzione di alcune di esse.