venerdì 5 maggio 2017

Cima Telegrafo, una croce nella nebbia




Risalire il Baldo e Cima Telegrafo durante in mesi meno miti, può risultare parecchio divertente. A patto di evitare l'avventura in pieno inverno e di non soffrire di vertigini.







Queste immagini risalgono a metà aprile. Se già a valle la primavera risultasse fresca, consiglio di rimandare la camminata. In caso contrario, potreste incappare in tormente di neve e raffiche di vento ghiacciato. Indossando soltanto pantaloni corti e senza avere guanti termici, l'esperienza risulterebbe quanto meno temprante.

 


Da Novezzina, ci si porta verso Cavallo di Novezza. In prossimità di una curva secca, si imbocca il ripidissimo Vallone Osanna. Da quel momento, si alternano paesaggi boschivi e tatti rocciosi, finché questi ultimi non diventano una costante, in prossimità dei 2000 metri di altitudine. Il panorama spazia tra la Val d’Adige, oltre il Monte che si ha di fronte, e le pendici del telegrafo, che si staglia sulla destra. Dopo diversi tornanti, passando attraverso gole che incanalano il vento gelido che soffia da sud, si arriva a pochi metri dal Rifugio Telegrafo. 


Potrebbe capitare di averlo a pochi metri e neppure accorgersene: spesso le nuvole avvolgono sia l'edificio, sovrastato dall'omonima croce, sia le ultime decine di metri di salita.

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