Per anni, tra amici, siamo
tornati su questa costa. L’abbiamo percorsa lungo i suoi sentieri, assaggiato
il suo cibo, gustato il profumo del suo basilico nei grandi vasi di recupero.
Sognato di vendemmiare questi terrazzamenti che danno vini unici, a bordo di
tipici carrelli semi-automatizzati.
I primi anni si viveva per qualche giorno in auto,
equipaggiati di tutto punto: sacchi a pelo, spazzolini, cibo leggero - il più
delle volte insalate di tonno in scatola, frutta secca, biscotti - molto tè
freddo – che è l’unica bevanda che si può bere anche scaldata dal sole - e
tanta voglia di faticare lungo i sentieri impervi della riviera spezzina
spendendo il minimo indispensabile. Poi, nel tempo ci siamo evoluti e siamo
passati al più confortevole Wolkswagen Werstfalia, che fungeva anche da cucina
e da camera da letto. Non essendo più costretti a dormire in auto, spremuti
come sardine, potevamo rilassarci e goderci al meglio i panorami durante il
giorno.
Ecco dunque uno spaccato del
Parco Regionale delle 5 terre: una bella cartolina troppo spesso deturpata da
abusivismo edilizio e legislazioni alquanto anomale.
Il paese in cui sempre abbiamo soggiornato, è Corniglia: punto di partenza perfetto per ogni tipo di percorso, essendo il paese costiero centrale, qui, a differenza degli altri paesi del parco, il mare te lo devi guadagnare. Attraversando tutto il colorato centro, arroccato sulla scogliera a picco sul mare, e scendendo poi per una ripida scaletta di cemento che porta a una caletta meravigliosa.
Il tramonto da qui è stupendo e sempre stupisce per
la sua faticosa bellezza dei suoi scorci. Prima di risalire, più
di una volta abbiamo approfittato della magica doccia sugli scogli per
toglierci la stanchezza e il sale dalla pelle accumulato durante il giorno. Proprio
qui, mi è capitato di sdocciarmi di fronte al mare in
burrasca, coi granchi che mi lambivano le caviglie, un'esperienza che basta a
rimettere ordine nei pensieri. Col buio si risaliva fin al paese e ci si rifugiava
sul furgone per cucinare qualcosa ci commestibile o semplicemente per rifiatare:
si sta meglio che in una suite a quell'ora, con la brezza che entra dal
portellone aperto e soffia via l'afa della giornata.
Il Sentiero Azzurro: da Corniglia a Monterosso
Sconsigliato nelle giornate eccessivamente afose, il
sentiero Azzurro, che si dirige in direzione nord-ovest, da Corniglia passa per
Vernazza e raggiunge Monterosso e le sue spiagge. Ogni anno trovavamo totalmente
ingiustificato dover pagare 5 euro per l’ingresso ai sentieri. Benché così
facendo si possa godere di percorsi e scorci mozzafiato, utilizzando le
ferrovie si paga addirittura di meno! Ma perché non ricaricare chi adopera le
comodità e premiare chi invece vuole guadagnarsi la bellezza di persona col
sudore della fronte?
Ci si impiega circa un’ora per fare i 4 Km che separano
Corniglia da Vernazza tra panorami stupendi e mulattiere che partono dalla
strada principale e si snodano in su verso la montagna. A Vernazza, sono sempre visibili
le cicatrici del disastro avvenuto alla fine del 2011. E dove le crepe sono
state riparate, ci pensano i cartelloni a rendere gli avventori protagonisti
involontari del dramma collettivo della popolazione. Continuando il percorso, si sale dietro la chiesa e si ricomincia
a salire - questa la parte più dura di tutto il Sentiero Azzurro - verso
Monterosso. Altri 3,5 Km in un’ora e mezza di afa e sole a picco e si inizia ad
intravedere tra la vegetazione di olivi e i numerosi agavi, le spiagge del
paese successivo. Scendendo ancora una volta di quota, si fa poi ingresso nel
centro del paese, una lingua di terra affacciata sul mare. La spiaggia libera è
davvero striminzita e gli stabilimenti balneari, a differenza di quanto
previsto dalla legge, occupano quasi tutto lo spazio disponibile. Nemmeno davanti
ai lettini è permesso sostare. A garanzia della buona fede dei bagnini, ci
sarebbe una particolare legislazione comunale che consentirebbe la sosta sul
bagnasciuga solo a chi se lo può permettere. Molti stranieri, probabilmente
facoltosi, affollano questi lidi; peccato che posti come questi siano appannaggio
di un turismo prettamente d'élite. Dover pagare per usufruire di litorali
bellissimi – passeggiare e riposare nei pochi spazi ancora esenti da cemento -
è sintomatico della condizione in cui versa il nostro paese. Qui, per
concedersi un bagno, bisogna restare il più possibile lontani dalla spiaggia!
Il Sentiero Azzurro: da Corniglia a Riomaggiore
Il percorso più semplice, è quello che da Corniglia porta a
Riomaggiore. Il primo tratto, che porta a Manarola, è tutto sommato piuttosto
avventuroso, mentre l’ultimo, chiamato anche “La via dell’amore”, è prettamente
turistico-scenografico. In un’ora e un quarto circa si copre la distanza del
primo tratto di terra battuta, mentre in soli 20 minuti si arriva poi a
Riomaggiore.
Manarola è un piccolo e variopinto borgo marinaro celebre
per il passito Sciachetrà – che significa letteralmente “schiacciato” - ottenuto
dalla vinificazione in bianco dei vigneti a picco sul mare. Il tratto pedonale che la collega col paese
precedente è stato scavato nella roccia, negli anni 20, ed era inizialmente
stata ideata come passaggio di servizio alla ferrovia adiacente. Riomaggiore, il
più meridionale dei borghi visitati a piedi, è anche quello che ad essere
sinceri meno ha destato il mio interesse.
Venendo da queste parti, poi, è raccomandabile non
dimenticare di fare una capatina alla romantica Porto Venere;
e soprattutto nei giorni del Palio
del Golfo, anche a La Spezia.
Nessun commento:
Posta un commento